Prefazione

Quando alcuni anni fa ho iniziato a scrivere su Internet News una serie di articoli sul TCP/IP non avrei mai pensato che un giorno avrei finito per scriverci sopra addirittura un libro. Il fatto è che un articolo rappresenta un impegno ben definito, sia in termini di contenuto che di dimensioni. In genere uno sa di avere a disposizione più o meno 10.000 battute e al massimo si pone il problema se esaurire l'argomento in una piuttosto che in due puntate. Quando si scrive un libro, invece, si hanno meno limitazioni. Se da una parte questo comporta una maggiore libertà di espressione, dall'altra si finisce per non essere mai contenti del risultato. Si vorrebbe sempre aggiungere qualcosa, migliorare gli esempi, approfondire gli argomenti. Si corre il rischio di passare mesi a leggere e rileggere sempre gli stessi capitoli, ritoccandoli, migliorandoli, aggiungendo qua e là nuove figure o tabelle, arricchendo le appendici e via dicendo.

Io ho avuto la fortuna di non dover partire da zero. Devo dire che quando mi venne richiesto di raccogliere tutti i miei articoli in un volume mi illusi che sarebbe bastato mettere in un singolo documento tutti i testi, aggiungere o modificarne un po' il contenuto, ricucire eventuali scollature, rivedere la scorrevolezza dello scritto e correggere qualche errore di battitura. Mi illudevo. Non appena ebbi messo tutti i pezzi insieme mi accorsi subito che così non poteva assolutamente andare. Un libro ha una sua struttura, una propria fisionomia, e non si può costruire come una specie di mostro di Frankenstein con pezzi già esistenti incollati alla bene e meglio. D'altra parte non aveva senso perdere tutto il lavoro fatto in tanti anni, anche perché si trattava sicuramente di una buona base di partenza.

Così che ho deciso di procedere per gradi. Innanzi tutto mi sono dato degli obiettivi: volevo scrivere un libro che, pur affrontando argomenti alquanto ostici e sicuramente molto tecnici, potesse essere letto da tutti, anche da chi non avesse posseduto solide basi di informatica. Inoltre mi piaceva l'idea che ogni protocollo potesse essere trattato in modo abbastanza indipendentemente dagli altri, così come avevo fatto con gli articoli. In pratica volevo rendere abbastanza slegati i singoli capitoli senza peraltro penalizzare la consistenza del trattato nel suo insieme. Infine ho pensato che questa era un'ottima occasione per approfondire alcune sezioni che avevo dovuto tagliare negli articoli per ovvie ragioni editoriali.

Così ho iniziato assemblando i vari articoli in sottogruppi, li ho organizzati in una struttura logica e ho poi modificato i singoli capitoli in maniera da dare al tutto una maggiore fluidità; quindi ho identificato le aree che meritavano maggiore spazio e ho aggiunto riferimenti e informazioni utili per coloro che avessero voluto approfondire per proprio conto i vari argomenti.

Anche la grafica è stata pesantemente modificata, anche perché quella adatta a un articolo su un rivista specializzata, non lo è certo per un libro di questo tipo. Ho infine aggiunto diverse tabelle e molti esempi. Il tutto lavorando per tutto agosto sotto un sole martellante e con un caldo afoso che faceva saltare le impostazioni del mio monitor ogni mezz'ora.

Comunque questo è il risultato. A voi dire se ne è valsa la pena.

Addendum alla seconda edizione

Sono passati oltre tre anni dalla prima edizione, e mi ritrovo ancora una volta a confrontarmi con un argomento che pensavo di essermi lasciato definitivamente alle spalle. Certo tre anni fa non avrei mai pensato che avrei venduto tutte le copie della prima edizione e che sarei stato chiamato a pubblicarne una seconda.

Per fortuna la maggior parte dei protocolli trattati in questo volume non hanno subito modifiche rilevanti in questi ultimi anni, per cui, a parte la sezione dedicata all'HTTP, praticamente riscritta da capo, e alcune informazioni riportate nelle appendici, non ho dovuto apportare cambiamenti significativi.

Al di là comunque dei vantaggi che questo ha comportato per il sottoscritto, c'è da trarne una considerazione importante: il TCP/IP, grazie alla sua semplicità e all'eccezionale flessibilità della sua architettura, ha acquisito una posizione di sicuro dominio nel mondo delle telecomunicazioni dimostrando una grande stabilità, tanto da non aver richiesto negli ultimi anni modifiche sostanziali alle sue fondamenta nonostante i consistenti cambiamenti tecnologici che sono avvenuti da quando è stato sviluppato nel lontano 1978.